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mercoledì 26 dicembre 2012

RISCHIO SANITARIO AMBIENTALE: COME ANALIZZARLO, CASO PER CASO, PER BONIFICARE

In Italia i siti contaminati sono rappresentati per la stragrande maggioranza da impianti industriali, in attività o dismessi, discariche e punti vendita carburanti. Quindi, in questi casi, i lavoratori e/o i residenti sono potenzialmente a rischio per esposizione (inalazione, ingestione e/o contatto dermico) ad agenti chimici pericolosi presenti nel suolo insaturo o nelle acque di falda su cui insistono tali attività.
La Banca Dati "ISS-INAIL" per l’Analisi di Rischio sanitario ambientale è stata elaborata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dall’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL).
L'importanza e l'utilità di questa banca dati consiste nel rendere uniformi a livello nazionale i valori dei parametri caratteristici di tali sostanze, necessari per l'applicazione della procedura di analisi di rischio. Questo strumento ha, quindi, permesso di superare il problema legato alla mancata uniformità delle banche dati implementate nei software comunemente utilizzati a livello nazionale, che spesso contengono valori dei parametri chimico-fisici e tossicologici molto diversi tra di loro. Inoltre, la sua precedente versione conteneva delle incongruenze relative alla classificazione di cancerogenicità delle sostanze che, con la presente edizione, si ritengono superate.
VAI AL SITO INAIL PER L'ARTICOLO:
http://www.inail.it/Portale/appmanager/portale/desktop?_nfpb=true&_pageLabel=PAGE_SALASTAMPA&nextPage=Prodotti/News/2012/Ricerca_e_tecnologie_della_sicurezza/info-1225589329.jsp
E A QUELLO DELL'ISS PER LA BANCA DATI COMPLETA:
http://www.iss.it/iasa/?lang=1&tipo=40

lunedì 24 dicembre 2012

NUOVA TASSA RIFIUTI (TARES): ALTRI 80 EURO IN PIU' A FAMIGLIA!

La Tares, tassa sui rifiuti e sui servizi, prenderà il posto della Tarsu e della Tia. E costerà di più alle famiglie.
La Tares finirà per pesare più dell’Imu già versata sulla prima casa: la famiglia “media” che abita nella casa “media” ha pagato 275 euro di Imu, ma ne verserà 305 di Tares, quando la Tarsu si fermava a 225 euro.
Perché questo aumento (dicono, ma voi ci credete?) ? "Perché le risorse acquisite grazie alla Tares dovranno far fronte a due esigenze che prima non erano previste nella tassa sui rifiuti: coprire al cento per cento il costo del servizio per le utenze domestiche sostenuto dai Comuni – quando oggi in media la copertura è del 79%, il resto finisce nel bilancio – e finanziare il costo dei “servizi indivisibili” forniti dal sindaco, una serie di voci che va dall’illuminazione pubblica, alla manutenzione delle strade, polizia locale, verde. Un indispensabile “extra” che le giunte copriranno imponendo ai cittadini una sovratassa di 30 centesimi al metro quadro (che potrà arrivare, giunte volendo, a 40 centesimi)".
La TARES è dovuta “da chiunque possieda, occupi e detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani”. Non solo i proprietari di casa,quindi, ma anche negozi, uffici, capannoni. Verrà calcolerà in base ai metri quadri (l’80% della superficie catastale) senza tener conto del numero di componenti del nucleo.
Per le attività commerciali l’aggravio medio raggiungerà la quota record del 293 per cento.
Ah, che bel 2013 ci aspetta!

giovedì 20 dicembre 2012

Inail, 155 mln a imprese, per salute e sicurezza sul lavoro. C'E' TEMPO FINO AL 14 MARZO 2013

L'Inail mette a disposizione oltre 155 milioni di euro alle imprese come sostegno per innalzare i livelli di salvaguardia della salute sul posto di lavoro. Si tratta di un contributo in conto capitale destinato a coprire fino al 50% l'investimento.

Clicca qui sotto:

BANDO 2012:
http://tinyurl.com/cg65gwc

COME SI PARTECIPA AL BANDO 2012:
http://tinyurl.com/chrlkek

mercoledì 19 dicembre 2012

“ASPI” , “MINI-ASPI 2012” e “MINI-ASPI” : LE ULTERIORI ISTRUZIONI DELL'INPS SULLA NUOVA “DISOCCUPAZIONE”

L'INPS fornisce alcuni chiarimenti in merito all'Indennità di disoccupazione "mini-ASpI 2012":


L'INPS ritiene che l'ipotesi della procedura di licenziamento per giustificato motivo oggettivo conclusa in sede conciliativa con una risoluzione consensuale configuri un'ipotesi di cessazione involontaria del rapporto di lavoro, dando così titolo all’accesso alla tutela del reddito corrispondente:
http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=%2fMessaggi%2fMessaggio%20numero%2020830%20del%2018-12-2012.htm
L'INPS fornisce le istruzioni circa le nuove discipline, previste dall'articolo 2 della Legge n. 92/2012 (Riforma del Mercato del Lavoro), conosciute come: Indennità di disoccupazione ASpI e mini–ASpI:
http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=%2fCircolari%2fCircolare%20numero%20142%20del%2018-12-2012.htm

lunedì 17 dicembre 2012

ANCHE L'AVVISO BONARIO SI PUO' IMPUGNARE

Sentenza della Corte di Cassazione n.18.642 del 30/10/2012:“in tema di contenzioso tributario, devono ritenersi impugnabili gli avvisi bonari con cui l’Amministrazione chiede il pagamento di un tributo in quanto essi (… )ove non contestati (…) esplicitano comunque le ragioni fattuali e giuridiche di una ben determinata pretesa tributaria, ingenerando così nel contribuente l’interesse a chiarire subito la sua posizione(...)”
Quindi: il sollecito di pagamento e/o l’avviso bonario possono essere impugnati dal contribuente anche se ciò non è previsto espressamente dalla legge.
Il contribuente ha ora la possibilità di adire l’autorità giudiziaria anche per l’annullamento del semplice avviso bonario e soprattutto della pretesa tributaria sottostante.
La Corte di Cassazione chiarisce che se da una parte è vero che il contribuente ha tutto l’interesse a contestare la pretesa tributaria, anche se proveniente da un semplice sollecito, dall’altra non può però contestare i vizi formali dello stesso in quanto la finalità dell’avviso bonario o del sollecito di pagamento è puramente informativa.

ADDIO "Disoccupazione"! DALL'1.1.2013 ARRIVA L' "ASPI" (Assicurazione Sociale per l'Impiego)

L’articolo 2 della legge n. 92 del 28 giugno 2012 ha istituito, con decorrenza 1° gennaio 2013, l’Assicurazione Sociale per l’Impiego (ASpI), con la funzione di fornire un’indennità mensile di disoccupazione ai lavoratori che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione. L’ASpI – che sostituisce la preesistente assicurazione contro la disoccupazione involontaria – si caratterizza per l’ampliamento della platea dei soggetti tutelati, per l’aumento della misura e della durata delle indennità erogabili agli aventi diritto, nonchè per un sistema di finanziamento alimentato da un contributo ordinario e da maggiorazioni contributive.
Clicca qui sotto e leggi la Circolare INPS per capire come funziona:
http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=%2fCircolari%2fCircolare%20numero%20140%20del%2014-12-2012.htm

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ITALIANA: IL FUTURO E' UN BY-PASS?

da AFFARI ITALIANI
http://affaritaliani.libero.it/economia/delocalizzazione-imprese-italia-svizzera16122012.html?refresh_ce

Tutti oltre confine/ Le Pmi italiane delocalizzano in Svizzera. A Berna il fisco è market-friendly

Lunedì, 17 dicembre 2012 - 08:51:00
Di Guido Beltrame* La notizia viene data quasi sottovoce da un funzionario della dogana, difficile verificarla, improbabile che sia inventata. Ogni giorno lavorativo, dieci camion carichi di mobili da ufficio valicano il confine tra Italia e Svizzera. Sono aziende italiane che delocalizzano o si trasferiscono completamente. Certo, non vale l'equivalenza "un camion = una società", ma fossero anche solo 2 società al giorno i numeri dovrebbero far riflettere… E invece, per comodità o - peggio - per voluta disinformazione, qualcuno continua a sostenere che chi si trasferisce in Svizzera lo fa solo per pagare meno tasse o, ancora peggio, per frodare il fisco italiano. Una bella scusa per non voler ammettere e riconoscere le debolezze, le lacune, i tumori del sistema Italia.

Arriviamo subito al punto: il carico fiscale è, sì, inferiore in Svizzera rispetto all'Italia (ormai arrivata al top delle classifiche mondiali, quindi quasi qualsiasi Paese è più conveniente dal punto di vista fiscale del nostro), ma quello che attrae gli imprenditori italiani ad andare oltre confine con le loro aziende (o parte di esse) sono anche, se non soprattutto, altri fattori: certezza delle regole, burocrazia ridotta al minimo, funzionari pubblici collaborativi e non, nella maggior parte dei casi, svogliati o addirittura incredibilmente contrari a tutte le possibili soluzioni dei problemi.

Partiamo dal fisco. In Svizzera, ci sono poche e chiare regole. Se avete un dubbio o un problema si contatta l'ufficio di tassazione e lo si risolve insieme, collaborando senza prese di posizione preconcette. Il contribuente è l'anello fondamentale della catena, non la vittima sacrificale. Si arriva, persino, in alcuni casi a preconcordare quante tasse il contribuente/società dovrà versare. Una volta versata la somma concordata non ci saranno controlli ulteriori, nessuno studio di settore, redditometro o ispezione. Annualità chiusa e avanti per l'anno successivo. La collaborazione e l'accordo preventivo fanno in modo che il contenzioso tributario sia ridotto praticamente a livelli minimi con un gran beneficio per le casse della Pubblica Amministrazione. In Italia nel 2011 sono stati eseguiti quasi 700.000 accertamenti. Peccato, poi, che agli accertamenti non faccia seguito un effettivo beneficio per le casse dello Stato.
Le statistiche dicono che, in Italia, in secondo grado (oltre, c'è la Cassazione con costi di difesa spesso insostenibili o non ragionevoli per il contribuente - non per il fisco che è difeso "gratis" dallo Stato) il contribuente ha totalmente ragione nel 45% dei casi, nel 9% dei casi il contribuente ha ragione parzialmente, il fisco vince completamente nel 41% mentre il restante 5% dei casi (fonte Ministero Economia e Finanze) il contenzioso ha un altro esito (difficile da capire quale possa essere…). Considerando, inoltre, che quasi sempre le spese di giudizio vengono compensate tra le parti, si deve concludere che il contribuente italiano è indubbiamente vessato dal fisco. Chi di noi, se sbagliasse il 50% delle sue scelte nel lavoro, riuscirebbe a sopravvivere? Probabilmente dovrebbe cambiare lavoro. I dirigenti e i funzionari del fisco sono ben più fortunati dei comuni mortali: sbagliano una mossa su due, e nessuno gli muove la benchè minima critica. Non solo, ma i costi di questa enorme macchina burocratica legata al contenzioso, non appesantiscono forse il bilancio dello Stato?

*L'autore è un dottore commercialista che esercita sia a Milano che a Chiasso

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COMMENTO ALP-AGL:

Questo articolo pensiamo sia molto utile per far capire a tutti i dipendenti pubblici italiani quale sia il terreno dove si gioca il loro futuro. Non le elezioni delle RSU che si tengono ogni tre anni e che formano organismi che non contano nulla, non l'iscrizione e l'attività per sindacati che, se rappresentativi, non esistono nell'interesse dei lavoratori ma per gli scopi dei loro vertici che intrecciano giochi perversi con certa parte della dirigenza pubblica e del mondo politico. Non nel riscuotere, seppur con regolarità (fino a quando?) , quel misero stipendio (compresi i FUA e le strampalate ripartizioni che se ne fanno) ormai eroso fino all'osso e che consente a malapena di mangiare, non nello sperare in una pensione pubblica che tra qualche anno sarà alleggerita fino a volare via, non nella previdenza integrativa, concepita a uso e consumo di grandi sindacati, compagnie assicurative e banche che vogliono esercitarsi a fare gli speculatori di borsa con le vostre liquidazioni, facendovele sparire. Non nell'ossequiare un dirigente per il quale voi siete solo dei soldatini da mettere in campo per continuare ad avere titolo a sedere sulla propria poltrona.
L'unica maniera per capovolgere questo amaro destino è entrare in rapporto diretto con cittadini e imprese, capire le loro esigenze, collaborare tutti per un nuovo Stato, una nuova Pubblica Amministrazione, mandando in soffitta i vecchi Sindacati e i vecchi Partiti che vi hanno usato, portato a questo punto e che tra poco vi butteranno via.
Che il 2013 sia l'anno dal quale cominci la rimotivazione personale e la capacità di riorganizzarsi in forme nuove. D'altronde, peggio di così...

mercoledì 12 dicembre 2012

VALUTAZIONE RISCHIO: DALL'1 GENNAIO L'AUTOCERTIFICAZIONE NON BASTA PIU'

Entro il 31 dicembre 2012 gli imprenditori (4 milioni circa) devono redigere il documento sulla valutazione del rischio in azienda. Lo impone il decreto interministeriale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 6 dicembre con il quale vengono emanate le procedure standardizzate per effettuare la valutazione del rischio in azienda per le pmi. In passato le imprese potevano adempiere all`obbligo autocertificando l`effettuazione della valutazione del rischio, senza quindi essere costrette a produrre documentazione. Ora, invece, è richiesto il formato documentale ed è quindi necessario svolgere materialmente la redazione del documento. La scadenza per la validità della autocertificazione è fissata al 31 dicembre 2012. Come AGL rileviamo il fatto che le procedure siano state pubblicate a ridosso della scadenza senza prevedere un congruo periodo di tempo per consentire alle aziende di rispettare l`obbligo. Non si stanno mettendo in condizione quindi quegli imprenditori che si vorrebbero comportare correttamente di svolgere questo adempimento con la necessaria calma e con l'aiuto puntuale dei propri consulenti. Vedremo cosa accadrà poichè, ovviamente, le Associazioni di imprenditori hanno a gran voce richiesto una proroga ulteriore.
Resta la situazione disastrosa della sicurezza sul lavoro in Italia per la quale, a fronte di tanti adempimenti burocratici (ormai un vero e proprio business) resta irrisolta la questione fondamentale: la vigilanza e i controlli successivi. Ricordiamo quanto sostenuto dall'AGL in merito alla necessità che la vigilanza sul lavoro torni tutta allo Stato centrale, in quanto l'esperimento di coinvolgere le Regioni e le relative ASL ci sembra fallito.Il personale ispettivo (ordinario e tecnico) è carente e sarebbe ora di rafforzarlo con processi di mobilità volontaria all'interno delle Pubbliche Amministrazioni, in quanto la sicurezza sul lavoro è una emergenza nazionale.Quello già esistente va messo in condizione di lavorare meglio, dal punto di vista degli orari, dei mezzi , della verifica delle effettive capacità organizzative di chi lo dovrebbe dirigere. Non guasterebbe poi individuare meccanismi incentivanti dal punto di vista economico, rapportati a quanto recuperato dalle sanzioni.
Così come una volta si criticava il fatto che molti operatori delle forze dell'ordine fosero costretti dietro le scrivanie, così occorre, a cominciare dalle amministrazioni centrali, che vengano sfoltiti uffici, organismi e strutture meramente burocratiche, inutili e dannose e che da subito tutti coloro che possiedono già la qualifica ispettiva ritornino a esercitare di fatto questa funzione e che stiano in strada e nelle aziende da controllare a fare il loro dovere. Meno chiacchiere, commissioni e convegni da parte della dirigenza, più operatività e risultati. Non lamentiamoci altrimenti se un giorno a qualcuno verrà in mente di utilizzare meglio i soldi del contribuente appaltando anche la vigilanza sul lavoro ai privati (già gli istituti di vigilanza operano nei Tribunali, figuriamoci se l'opinione pubblica si scandalizzerebbe se sostituissero l'operato degli ispettori del lavoro...). Mai come in questo caso il futuro professionale degli operatori della vigilanza sul lavoro è in mano a loro stessi. Preoccupiamoci meno delle sparate polemiche ridicole dei politici di turno (lasciano il tempo che trovano perchè la gente è capace da sola di capire se avere norme severe sulla vigilanza è un lusso o meno) e vediamo di impegnarci tutti un pò di più, direttamente, senza delegare troppo, dal punto di vista sindacale e politico.

lunedì 10 dicembre 2012

sabato 1 dicembre 2012

ART.18 MADE IN FORNERO : BORN TO RUN

L'applicazione dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, così come innovato dall'iniziativa del Ministro Fornero, continua a richiedere la preventiva verifica del numero dei dipendenti del datore di lavoro.
La Fornero ha promosso l'introduzione di un rito processuale accelerato per l'applicazione di questa norma.
Siamo ovviamente, data la recente approvazione della riforma, in sede di prime pronunce della giurisprudenza relativa alla concreta applicazione di questo articolo nella sua nuova versione. Ebbene,il tribunale del lavoro di Milano, con ordinanza 26.11.2012, ha stabilito non essere applicabile il rito accelerato tutte le volte che il lavoratore, in via incidentale, chiede la verifica del numero dei dipendenti, in presenza di un numero di addetti inquadrati con contratto di lavoro a progetto rispetto ai quali il ricorrente chiede un accertamento della natura subordinata del rapporto.

giovedì 29 novembre 2012

STRANIERI: MINI DECRETO FLUSSI, CLICK DAY IL 7 DICEMBRE

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 16 ottobre 2012
Programmazione transitoria dei flussi d'ingresso dei lavoratori non comunitari per lavoro non stagionale nel territorio dello Stato, per l'anno 2012. (Gazzetta Ufficiale n. 273 del 22 novembre 2012)

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Visto il decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e successive modificazioni ed integrazioni, recante il Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero;

Visto, in particolare, l'art. 3 del testo unico sull'immigrazione, il quale dispone che la determinazione annuale delle quote massime di stranieri da ammettere nel territorio dello Stato avviene con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sulla base dei criteri generali per la definizione dei flussi d'ingresso individuati nel documento programmatico triennale, relativo alla politica dell'immigrazione e degli stranieri nel territorio dello Stato, e che «in caso di mancata pubblicazione del decreto di programmazione annuale, il Presidente del Consiglio dei Ministri puo' provvedere in via transitoria, con proprio decreto, entro il 30 novembre, nel limite delle quote stabilite nell'ultimo decreto emanato»;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, e successive modificazioni ed integrazioni, regolamento recante norme di attuazione del testo unico sull'immigrazione; Visto il decreto legislativo 16 luglio 2012, n. 109, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - Serie generale - n. 172 del 25 luglio 2012, recante attuazione della direttiva 2009/52/CE che introduce norme minime relative a sanzioni e provvedimenti nei confronti di datori di lavoro che impiegano cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno e' irregolare;Considerato che il documento programmatico triennale non e' stato emanato;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 30 novembre 2010, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - Serie generale - n. 305 del 31 dicembre 2010, concernente la programmazione transitoria dei flussi d'ingresso dei lavoratori extracomunitari non stagionali nel territorio dello Stato per l'anno 2010, che prevede una quota massima d'ingresso per motivi di lavoro non stagionale di 98.080 lavoratori non comunitari, che si aggiunge alla quota di 6.000 lavoratori non comunitari gia' prevista, in via di anticipazione, con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° aprile 2010, per una quota complessiva autorizzata per l'anno 2010 pari a 104.080 unita';

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 13 marzo 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - Serie generale - n. 92 del 19 aprile 2012, concernente la programmazione transitoria dei flussi d'ingresso dei lavoratori non comunitari stagionali e di altre categorie nel territorio dello Stato per l'anno 2012, che prevede tra l'altro, all'art. 2, come anticipazione della programmazione dei flussi d'ingresso per l'anno 2012 di lavoratori non comunitari per motivi di lavoro non stagionale, una quota di 4.000 cittadini non comunitari residenti all'estero che abbiano completato programmi di istruzione e formazione nel paese di origine ai sensi dell'art. 23 del citato testo unico sull'immigrazione;
Tenuto conto delle esigenze di specifici settori produttivi nazionali che richiedono lavoratori autonomi per particolari settori imprenditoriali e professionali;
Visto l'art. 21 del citato testo unico sull'immigrazione, circa la previsione di quote riservate all'ingresso di lavoratori di origine italiana;
Considerata inoltre l'esigenza di consentire la conversione in permessi di soggiorno per lavoro subordinato e per lavoro autonomo di permessi di soggiorno rilasciati ad altro titolo;
Considerato che la disposizione transitoria prevista dall'art. 5 del decreto legislativo n. 109 del 2012 sopra citato, prevede la facolta' per i datori di lavoro che occupano irregolarmente lavoratori stranieri presenti sul territorio nazionale, di dichiarare la sussistenza del rapporto di lavoro allo sportello unico per l'immigrazione;
Rilevato che permane comunque l'esigenza di prevedere - quale ulteriore anticipazione della programmazione dei flussi di ingresso in Italia, per l'anno 2012, di lavoratori non comunitari per motivi di lavoro non stagionale - specifiche quote destinate, rispettivamente, all'ingresso di lavoratori autonomi, di lavoratori di origine italiana, nonche' di prevedere quote destinate alla conversione in permessi di soggiorno per lavoro subordinato e per lavoro autonomo di permessi di soggiorno rilasciati ad altro titolo;
Considerato che - avuto riguardo all'attuale congiuntura economica in Italia che evidenzia una generale contrazione dei livelli di occupazione - e' opportuno prevedere gli ingressi di lavoratori non comunitari per motivi di lavoro non stagionale in misura ridotta, fatte salve eventuali successive esigenze, rispetto alla corrispondente quota complessivamente autorizzata con i citati decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° aprile 2010 e 30 novembre 2010;

Rilevato che ai fini anzidetti puo' provvedersi con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri da adottare, in via di programmazione transitoria, nel limite della quota complessivamente utilizzabile per l'anno 2012, risultante dalle corrispondenti quote di ingresso per motivi di lavoro non stagionale autorizzate, con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° aprile 2010 e con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 30 novembre 2010, detratta la quota di 4.000 unita' gia' disposta, per l'ingresso di lavoratori formati all'estero, dall'art. 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 13 marzo 2012;


Decreta:
Art. 1
1. A titolo di anticipazione della programmazione dei flussi d'ingresso dei lavoratori non comunitari per motivi di lavoro non stagionale per l'anno 2012, sono ammessi in Italia, in via di programmazione transitoria, per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo, i cittadini stranieri non comunitari entro una quota complessiva di 13.850 unita'.

Art. 2

Nell'ambito della quota di cui all'art. 1, e' consentito l'ingresso in Italia, per motivi di lavoro autonomo, di 2.000 cittadini stranieri non comunitari residenti all'estero appartenenti alle seguenti categorie: imprenditori che svolgono attivita' di interesse per l'economia italiana; liberi professionisti riconducibili a professioni vigilate, oppure non regolamentate ma comprese negli elenchi curati dalla pubblica amministrazione; figure societarie di societa' non cooperative, espressamente previste dalle disposizioni vigenti in materia di visti d'ingresso; artisti di chiara fama internazionale o di alta qualificazione professionale, ingaggiati da enti pubblici oppure da enti privati.

Art. 3
Nell'ambito della quota di cui all'art. 1, sono ammessi in Italia, per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo, entro una quota di 100 unita', lavoratori di origine italiana per parte di almeno uno dei genitori fino al terzo grado in linea diretta di ascendenza, residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile.


Art. 4
1. Nell'ambito della quota di cui all'art. 1, e' autorizzata la conversione in permessi di soggiorno per lavoro subordinato di:

a) 4.000 permessi di soggiorno per lavoro stagionale;
b) 6.000 permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale;
c) 500 permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati ai cittadini di Paesi terzi da altro Stato membro dell'Unione europea.


2. Nell'ambito della quota di cui all'art. 1, e' inoltre autorizzata la conversione in permessi di soggiorno per lavoro autonomo di:
a) 1.000 permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale;
b) 250 permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, rilasciati ai cittadini di Paesi terzi da altro Stato membro dell'Unione europea.

Art. 5
Le quote per lavoro subordinato previste dal presente decreto saranno ripartite dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali sulla base delle effettive domande pervenute.

Art. 6
I termini per la presentazione delle domande ai sensi del presente decreto decorrono dalle ore 9,00 del quindicesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Art. 7
Trascorsi novanta giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, qualora vengano rilevate quote significative non utilizzate tra quelle previste dal presente decreto, tali quote, ferma restando la quota complessiva prevista dall'art. 1, possono essere diversamente ripartite dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali sulla base delle effettive necessita' riscontrate sul mercato del lavoro. Roma, 16 ottobre 2012

Il Presidente: Monti
Registrato alla Corte dei conti il 14 novembre 2012 Presidenza del Consiglio dei Ministri registro n. 9, foglio n. 239

lunedì 19 novembre 2012

ACCORDO CON SVIZZERA SU CAPITALI ALL'ESTERO?

Da TM News:

""""""""""Svizzera spera in un accordo con Italia su Fisco entro 21 dicembre

Per le autorità svizzere "i lavori progrediscono bene". In trattative anche con altri Paesi europei

Pubblicato il 19/11/12 da TMNews
Berna, 19 nov. (TMNews) - Le autorità della Svizzera sono "ottimiste" sulla possibilità di raggiungere un accordo tecnico con l'Italia sulla regolarizzazione dei conti di clienti italiani negli istituti di credito elvetici entro il 21 dicembre prossimo. Lo ha riferito l'ambasciatore Oscar Knapp, responsabile Divisioni Mercati della Segreteria di Stato per le questioni finanziarie, spiegando che per quella data si punta ad una intesa tecnica da sottoporre ai governi. "Siamo fiduciosi di presentare una soluzione concordata ai governi" ha detto Knapp.Si tratterebbe di un nuovo accordo di questo genere per la Svizzera, che ha già stretto intese simili con Gran Bretagna, Austria e soprattutto con la Germania, posto che l'intesa raggiunta con Berlino è stata siglata col governo ma deve essere ancora ratificata dal parlamento tedesco. Comunque in generale con l'Italia "i lavori progrediscono bene" ha aggiunto l'ambasciatore, e le delegazioni sono entrambe soddisfatte.
Oltre alle trattative che ha con l'Italia per un accordo di sanatoria sui conti bancari detenuti in Svizzera da parte di clienti italiani, e non conosciuti dal fisco italiano, Berna ha in corso "contatti formali" con vari altri paesi dell'Unione europea e non, ha riferito il portavoce del Segretariato di Stato per le Questioni finanziarie, Mario Tuor, incontrando un gruppo di giornalisti italiani a Berna. Tuor ha precisato che al momento la Svizzera non rivela quali siano questi paesi."""""""""
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COMMENTO AGL:
I più attenti alle esternazioni dei sindacati nostri concorrenti (critici col Governo per la scarsa lotta all'evasione fiscale) ricorderanno che questa della necessità che il Governo Monti al più presto sottoscrivesse, similmente ad altri Paesi che già l'hanno fatto, un accordo con la Svizzera per la tassazione dei capitali italiani detenuti in c/c svizzeri all'insaputa del Fisco italiano, era una sorta di discriminante per testare la buona volontà del Governo, ai fini di un successivo dialogo. Si diceva cioè, "avete fatto la spending review, i tagli orizzontali, state massacrando il Welfare, saremmo disposti a tollerare questi sacrifici se almeno faceste quel tale accordo con la Svizzera, ecc. ecc.".A parte le enunciazioni (non ostili) di principio, però,finora, da parte del Governo, nulla di concreto. E tanto silenzio da parte degli organi di stampa. Ora questo articolo che ci dice che le cose sarebbero a buon punto. Tuttavia non capiamo alcune cose e, soprattutto, alla luce di queste, ci sembra un pò avventata l'apertura di credito eventuale che altre organizzazioni sindacali hanno assicurato purchè tale accordo si facesse.
Intanto, l'indicazione del 21 dicembre come probabile data della chiusura dell'accordo è un chiaro avviso ai naviganti perchè, se del caso, prendano le loro contromisure.E di solito, in questi casi (Amato docet) la sorpresa è uno degli ingredienti fondamentali.Poi si parla apertamente di "regolarizzazione" e di "sanatoria" dei conti detenuti all'estero. Ossia, in Svizzera si offre la stessa carità ai capitali italiani clandestini che in Italia offriamo agli esseri umani che immigrano e lavorano da noi in nero. Dobbiamo supporre quindi che appena varcata la frontiera i capitali italiani vengano adeguatamente e amorevolmente "rifocillati". E magari ci sia da parte del governo svizzero la disponibilità a chiudere gli occhi su eventuali "marachelle" .A parte le battute, è chiara la differenza con il meccanismo dello scudo fiscale. Qui i capitali non torneranno, non saranno più a disposizione delle banche italiane per prestiti e investimenti. Non ci sarà autodenuncia dell'evasore italiano al fisco italiano ma tutto verrà "gestito" dalle autorità svizzere.Quanti soldi entreranno non è dato prevederlo ma è meglio non farsi illusioni: molti meno di ciò che avvenne con lo Scudo Fiscale. Già ci aspettiamo poi la "giustificazione", come a scuola, del ritardatario Governo Monti: "che volete, ancora non lo ha ratificato neppure il Parlamento tedesco..."
Ma, diciamo questa volta ai sindacati italiani, perchè state accettando questa ridicola presa in giro dal governo italiano (un pò come il sostegno alla Tobin Tax che, così come concepita, ci procurerà solo danni) tramite la quale si fa solo il solletico ai ricchi, non difendete come noi il cittadino e il lavoratore da attacchi alla sua libertà attualmente in corso, ossia: le limitazioni all'uso del contante, il sostanziale obbligo, per tutti , di avere un conto corrente, la definitiva abolizione (solo per i poveri) del segreto bancario, in realtà solo una scusa, questa, come già abbiamo argomentato in altra sede, per controllare il cittadino 24 ore su 24, i livelli demenziali di tassazione (sia riguardo alle aliquote che agli adempimenti) quando è risaputo che l'unico modo di sconfiggere l'evasione è la riduzione degli adempimenti burocratici e uno shock che porti a un abbassamento delle aliquote in maniera tale che ogni persona non sia costretta a dare allo Stato più di un terzo della sua ricchezza e di quello che produce?Anche a costo di dismettere pezzi di Pubblica Amministrazione. Già oggi per sopravvivere, sia il dipendente che il piccolo imprenditore, sono costretti al nero.Vogliamo deciderci ad intervenire su queste concrete misure o forse ancora qualcuno crede che Monti sia intenzionato ad alleggerire sul serio i miliardari?

domenica 18 novembre 2012

SEGRETO BANCARIO: THE NEVERENDING STORY

Il Garante della privacy ha dato il via libera alla trasmissione dell'Estratto conto al fisco.Il nuovo sistema di trasferimento dati “Sid” è considerato sufficientemente sicuro ma il Garante continuerà a vigilare. L'Authority ha approvato lo schema di provvedimento dell'Agenzia delle entrate che stabilisce le modalità con le quali saranno trasmesse all'Agenzia le informazioni relative ai conti correnti (importi totali di accrediti e addebiti, saldo iniziale e finale dell'estratto conto) e anche ai rapporti extra-conto per la "comunicazione integrativa annuale". La trasmissione doveva iniziare il 31 ottobre scorso ma il Garante aveva sollevato obiezioni sulla sicurezza del sistema, considerata l'enorme concentrazione di informazioni presso l'Anagrafe tributaria e il potenziale di rischio difficilmente riscontrabile in un ordinario esercizio dell'attività finanziaria o bancaria.

Così è stata cambiata l'infrastruttura tecnologica e il servizio Entratel ha ceduto il passo al Sid, Sistema di interscambio. Il nuovo sistema consente di automatizzare le procedure di trasmissione con meccanismi di estrazione, composizione, compressione e cifratura dei dati. La banca sarà connessa direttamente all'Agenzia e non potrà avvalersi di intermediari fiscali. Il file cifrato dovrà essere conservato su un server Ftp solo per il tempo strettamente necessario allo scambio e in ogni caso i dati dovranno essere definitivamente cancellati dopo 6 anni.
Già alla fine dell'anno scorso ,nell'ambito della lotta all'evasione fiscale, l'art. 11 del Decreto SalvaItalia ha reso automatico il controllo delle movimentazioni finanziarie. Banche, Poste, Sim devono comunicare regolarmente al fisco le operazioni relative ai rapporti di tutti i clienti. Dal 2013 l'operazione si ripeterà il 31 marzo di ogni anno, con riferimento alle operazioni di conto corrente (e anche extra-conto, es. cambi di valuta estera o incasso di assegni) relativi all'anno precedente.

Sono esclusi i pagamenti con bollettini postali inferiori ai 1.500 euro.

In questo modo l’amministrazione tributaria avrà accesso diretto ai dati contenuti in circa 40 milioni di conti correnti. I supercomputer della Sogei, la società di IT del ministero dell'Economia, elaboreranno 22mila informazioni al secondo e segnaleranno le posizioni "a rischio", cioè che richiedono un controllo più mirato.

L'obiettivo sarebbe di recuperare una parte dei 120 miliardi di euro che vengono sottratti al fisco ogni anno.

D'ora in poi l'Agenzia delle Entrate userà i dati bancari non solo per avere conferma nell'ambito di accertamenti già in corso su specifici contribuenti, ma come fonte diretta per selezionare i potenziali evasori.



Tutti parlano di fine del segreto bancario.In realtà esso non è mai esistito per i conti dei poveracci e continuerà ad esserci per i conti svizzeri ed esteri, in generale, dei ricchi e degli evasori.
Non è escluso che possa significare invece la fine delle banche italiane a vantaggio di quelle straniere. Ecco perchè, solo per questo, molto probabilmente questo provvedimento verrà pian piano annacquato e reso innocuo (ovviamente con la scusa della difesa della nostra privacy) dai politici (presenti in ogni partito, anche prima del governo Monti) servi delle banche.
Come giustamente sottolineato da alcuni rimarrà invece la natura liberticida insita nel provvedimento. Come se la polizia , come accade nelle dittature, possa senza mandato fare perquisizioni di caseggiato. Chiunque potrà essere arbitrariamente colpito per motivi estranei alla lotta all'evasione partendo da questi dati, tra l'altro già oggi incerti e pericolosi (si pensi alle truffe on line, ai furti di identità, alle card clonate e alle cartelle pazze). Se poi qualcuno ha fiducia nelle possibilità della giustizia italiana di tutelare celermente e a costi contenuti il cittadino, evidentemente viene da un altro pianeta.
Inviteremmo poi tutti coloro che hanno a cuore la democrazia a riflettere sul processo che in questi anni ha portato l'agenzia delle entrate ed equitalia (rette di fatto da un unica persona fisica, ricordiamolo) ad essere un soggetto pubblico con poteri di gran lunga superiori a quelli del governo e del parlamento. Di vita e di morte, a giudicare dai suicidi verificatisi. Con quali risultati? Chiedetelo alle famiglie e alle imprese.
Effetto sicuro sarà la chiusura di migliaia di conti correnti in Italia, analogamente a quanto avvenuto per le imprese e, ancora, similmente, l'acquisizione di tale servizio all'estero per chi se lo potrà permettere. Altrimenti, nero. Tanto nero in più. E il calo di gettito sarà pagato da ulteriori tagli ai servizi essenziali.
L'abbiamo detto tante volte: l'unica maniera per ridurre l'evasione fiscale è l'abolizione delle centinaia di voci e di adempimenti e il passaggio a un sistema semplice in cui ciascun cittadino venga chiamato a contribuire al massimo per un terzo di quello che ha complessivamente. Là dove ciò è stato fatto, storicamente, si sono avuti risultati.
Calo immediato del gettito? Possibile, ma allora riduciamo le spese inutili, come ad esempio, tra le numerose altre, l'agenzia delle entrate ed equitalia (ovviamente impiegando altrove nella amministrazione finanziaria i funzionari che vi operano) l'una incapace di accertare quanto evaso, l'altra di riscuoterlo. Entrambe capaci solo di rovinare la vita di tanti cittadini e imprese, con adempimenti mostruosamente complicati, con perdite di tempo, con pretese infondate e generatrici di un costosissimo e inutile contenzioso in cui per lo più vengono sconfitte. E l'Italia affonda (tranne le banche, i loro referenti politici e gli alti dirigenti pubblici).

RISCALDAMENTO:AUMENTI.TORNEREMO ALLE VECCHIE STUFE?

Quest'anno per il riscaldamento spenderemo in media 1752 euro in più a famiglia. In Italia abbiamo le tariffe più care d'Europa. Il costo al lordo delle tasse, nella fascia di consumo più bassa, è pari a oltre 98 euro al metro cubo (contro 90 dell'Unione Europea), in quella media è di quasi 83 euro (contro 64) e in quella alta di 76 euro (in Europa , 59).La bolletta del riscaldamento per una famiglia che vive in una casa di 85 m2 e consuma 1200 litri di gasolio all'anno è pari a 1752 euro annui, 602 euro in più rispetto a una famiglia francese e 696 rispetto ad una inglese.
Stante questa situazione, chiediamo l'applicazione di un'Iva agevolata per il gasolio destinato a riscaldare le case degli italiani e di evitare l'aumento dell'IVA a luglio, previsto dalla legge di Stabilità. L'Autorità per l'Energia ha proposto, in un documento approvato dalle Commissioni X di Camera e Senato, di introdurre una Banca Dati per "schedare" i clienti poco puntuali o inadempienti nei pagamenti. Si chiamerà BICSE (Banca dati inadempimenti contrattuali dei clienti finali del settore energetico) e terrà traccia, nel proprio data base di tutte le informazioni relative alle utenze, ai consumi, così come dei mancati pagamenti, ritardi, revoche e contenziosi. Siamo contrari a queste misure,altamente lesive dei diritti dei consumatori utenti del settore energetico a tutto vantaggio delle società di commercializzazione. In bolletta gli utenti già versano 4,7 euro all'anno per complessivi 130 milioni di euro a copertura delle morosità di cui il principale responsabile resta la P.A (70%) le PMI (20%) e le famiglie solo per il 10%. Ancora una volta le famiglie e le piccole imprese dovrebbero pagare in maniera salata le scorrettezze di una Pubblica Amministrazione che pensa a tutelare solo se stessa, nonostante sia pagata da noi.

giovedì 8 novembre 2012

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE:L'INIZIO DELLA FINE?

Da www.gazzettino.it

Muore di tumore a 56 anni, per l'Inps
può lavorare e non merita la pensione


Arriva in novembre l'esito della visita di marzo: Michelina è già
deceduta, per l'istituto è in grado di camminare: «Presi in giro»


di Paolo Calia





TREVISO - Assalita dal tumore, fiaccata dalla chemioterapia, costretta
in carrozzina per evitare di cadere: per l'Inps però quella donna trevigiana,
ex parrucchiera, così debilitata è invece in grado di camminare e lavorare
e quindi non meritevole di una pensione d'invalidità.

Ma c'è di più: l'esito della visita davanti alla commissione medica
fatta a marzo è arrivato ieri, 7 novembre, a cinque mesi di distanza
dalla morte e dal funerale della diretta interessata. Una vicenda
paradossale ma, purtroppo, estremamente reale.

La protagonista è Michelina Bruschetta, morta il 18 giugno a
56 anni. Nata a Castelfranco, residente a Silea ma conosciutissima
a Treviso dove per 34 anni, assieme alla sorella Ivana, ha gestito
un salone da parrucchiera. Tre anni fa le viene diagnosticato il
tumore: mesotelioma pleurico. Una forma particolare, legata alle
polveri d'amianto presenti, un tempo, in molti prodotti utilizzati
dalle parrucchiere. Michelina è costretta a lasciare il suo lavoro.
Un anno e mezzo fa anche Ivana si ritira, vende l'attività e si
dedica alla sorella. Inizia il calvario tra dottori, ospedali e mille
carte da firmare. L'avvocato trevigiano Sossio Vitale riesce a
far ottenere a Michelina le agevolazioni previste dall'Inail per
chi è colpito da malattie professionali. Poi le due sorelle si rivolgono
all'Inps per l'accompagnatoria prevista per gli invalidi al 100 per cento.

«Abbiamo sempre pagato tutto, osservato tutte le leggi.
Sinceramente mi sento presa in giro», dice Ivana che ieri
mattina ha ricevuto dall'Inps la risposta alla domanda fatta
a marzo. Ovviamente la pensione d'invalidità non serve più
a nessuno. Non è questo a ferire ma le motivazioni con cui i
medici hanno bocciato la richiesta: «La commissione medica
superiore riconosce l'interessato non invalido». Spiegando che
la patologia non è "invalidante" e che la capacità lavorativa "non
è ridotta". In poche parole: Michelina, attaccata dal tumore e
debilitata dalla chemioterapia, costretta a muoversi in sedia a
rotelle per non stancarsi troppo, per l'Inps poteva lavorare e camminare.

Vitale osserva sconsolato: «Purtroppo seguo anche altri casi
del genere. Capisco l'esigenza di tagliare i costi, ma parliamo
di un malato oncologico morto nel giro di tre mesi, che si
muoveva in carrozzina e considerato, invece, in grado di
camminare. Per i malati di questo tipo la pensione dovrebbe
essere riconosciuta almeno durante il periodo della chemioterapia».
Giovedì 08 Novembre 2012 - 09:07 Ultimo aggiornamento: 09:59""""""""""
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COMMENTO ALP-AGL

Il fatto è increscioso e purtroppo, nonostante quanto si possa pensare, non strettamente legato
alla spending review ma al modo di essere, da diversi anni, della Pubblica Amministrazione
in Italia. La quale sta arrivando al capolinea. I cittadini la mantengono con un elevatissimo
carico fiscale ma, invece di ottenere delle prestazioni ne ricavano, come suol dirsi in termine
sportivo, delle "controprestazioni". Ossia: paghiamo e non solo non abbiamo benefici ma
addirittura dei danni.E' catastrofismo? Non lo sappiamo. Basta fare però un sondaggio
tra i cittadini e tutti immaginiamo cosa essi risponderanno. In Italia abbiamo una
burocrazia colossale, dirigenti strapagati, impiegati pagati con stipendi da fame,
soldi destinati alle risorse materiali che partono dal contribuente e , a causa della
corruzione, arrivano in minima parte alla loro destinazione. Se ragionassimo su
qualsiasi Ministero o Pubblica Amministrazione ci accorgeremmo della sostanziale
inutilità di gran parte delle funzioni in teoria svolte. Molti Ministeri ed Enti cioè
creano per lo più problemi a chi vuole vivere e lavorare, più che soluzioni.Sia perchè
le leggi sono fatte male e ripetitive, sia perchè le stesse vengono violate e aggirate
impunemente da chi può.
Arriverà il momento , tra poco, che il cittadino si ribellerà una volta per tutte e
si rifiuterà di pagare ancora per mantenere questo sconcio. Allora noi diciamo:
no, una Pubblica Amministrazione è indispensabile che esista e funzioni soprattutto
per i più bisognosi. E' necessario che chi lavora in buona fede al suo interno conservi
il posto di lavoro e guadagni di più. Ma per realizzare ciò è urgente che la pulizia parta
dal suo interno. Ogni lavoratore pubblico deve diventare controllore di ciò che gli
avviene intorno e denunciare, anche avvalendosi di sindacati (veri, quindi ne sono
rimasti pochi) che lo tutelino in maniera anche dura, senza guardare in faccia a
nessuno. Per altri comportamenti ormai è tardi. Non salveranno la Pubblica
Amministrazione nè l'omertà, nè la connivenza nè il collaborazionismo sindacale
(magari mascherato da concertazione) adeguatamente ricompensato dai centri di
potere dirigenziali.Svegliamoci e impediamo ai nostri nemici di portare il Paese
allo sfascio.Altrimenti noi lavoratori pubblici rischieremmo, per opera di costoro,
di perdere tutto: occupazione per noi stessi e servizi per la cittadinanza la quale a
un certo punto dirà:"bene, caro Stato, se i soldi che ci trattieni te li mangi, allora
lasciaceli e vattene al diavolo. Almeno potremo comprarci, nei limiti del possibile,
quanto ci serve dai privati. Sempre meglio che buttarli via affidandoteli".Il resto sarà compito
della politica e l'augurio che noi possiamo fare è solo che si cerchi di scegliere per il meglio
a chi affidarci in futuro.

PROMOZIONE DI IMPRENDITORIA E OCCUPAZIONE SOCIALE GIOVANILE

                                            (nella foto il Ministro Andrea Riccardi)

Avviso pubblico per la presentazione di progetti per la promozione ed il sostegno di interventi tesi alla valorizzazione di beni demaniali ovvero patrimoniali, disponibili o non disponibili, di proprietà di una pubblica amministrazione, al fine di facilitare l’accessibilità e la fruizione da parte della collettività e favorire la promozione di imprenditoria e occupazione sociale giovanile nelle Regioni Obiettivo Convergenza - “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici”

Per i particolari vai al sito del Dicastero del Ministro Riccardi:
http://www.gioventu.gov.it/bandi/2012/10/30/bandobeni.aspx

mercoledì 7 novembre 2012

IMU: LA STANGATA

Dal sito di Repubblica Roma
http://roma.repubblica.it/

"""""""""LA CAPITALE E LA CASA

Imu, arriva la stangata della rata di dicembre
prima casa +200%, quasi 400 per la seconda

L'imposta media passa da 170 a 510 euro. Il Campidoglio incasserà 1 miliardo

di DANIELE AUTIERI e LAURA SERLONI

Stangata Imu. La prima rata di giugno è stata soltanto il preludio di quello che i romani saranno costretti a pagare nell'ultima tranche di dicembre. Il saldo, secondo una prima stima, ammonta al 200% in più rispetto all'acconto per la prima casa e quasi al 400% in più per la seconda. Una vera e propria mannaia che rischia di dirottare la tredicesima di molti lavoratori direttamente nelle casse dello Stato.

La Capitale resta saldamente in vetta sia in termini di gettito sia di costi. In estate i romani, secondo i dati del ministero del Tesoro, hanno versato oltre 1 miliardo per l'Imu. La nuova tassa sulle abitazioni ha fruttato, dunque, più del 10% del gettito totale italiano, di questi 492,9 milioni sono serviti a rimpinguare la cassaforte capitolina. E prima delle festività natalizie i cittadini si apprestano a fornire un altro pesantissimo contributo. Già perché mentre per la prima rata e la seconda di settembre, che hanno versato tutti quelli che hanno scelto di frazionare il pagamento in tre fasi, l'aliquota veniva calcolata al 4 per mille sulla prima casa e al 7,6 per mille per la seconda; ora scattano gli aumenti. Entro il 31 ottobre i Comuni dovevano decidere le nuove fasce di riferimento.

A Roma nelle delibere propedeutiche al bilancio, il Campidoglio ha scelto di elevare al massimo possibile l'aliquota che si attesta al 5 per mille per la prima abitazione e al 10,6 per mille per la seconda. Una scelta quasi obbligata quella della giunta Alemanno, costretta dai bilanci in profondo rosso. Insomma, nell'ultima rata clou del 17 dicembre i proprietari di un appartamento dovranno versare il saldo e il conguaglio con l'aliquota maggiorata. Ma c'è da tenere conto della detrazione: ammonta a 200 euro più altri 50 per ogni figlio a carico minore di anni 26, fino a un massimo di 400 euro totali di detrazioni.

Secondo delle elaborazioni di "Repubblica" su dati del ministero dell'Economia, di Confedilizia e di Uil - Servizio politiche territoriali, ecco come saranno in media gli aumenti per i romani. Per quanti sulla prima casa, in acconto, hanno versato circa 170 euro, il saldo della terza rata con l'aliquota al 5 per mille sarà di 501 euro; mentre sulla seconda casa se si sono pagati circa 321 euro a dicembre sarà di 1.209 euro.

"Aumentare l'imposta di un punto sulla prima casa e non vedere i servizi migliorati, è una beffa", sottolinea Alfredo Ferrari, consigliere comunale del Pd e vicepresidente della commissione capitolina Bilancio. Il sindaco aveva la possibilità di aumentare l'aliquota di un punto percentuale sulla prima casa (ogni punto di Imu vale 150 milioni di euro) e di 3 punti sulla seconda (ogni punto di Imu, in questo caso, vale 140 milioni di euro).

Una manovra dalla quale il Governo spera di riuscire ad incassare circa 20 miliardi di euro; mentre il Campidoglio, si aspetta di avere circa un miliardo. E, infatti, proprio da Roma arriva il gettito maggiore. È salda al primo posto della classifica delle città dove si paga di più: in media nella capitale si sborsano circa 671 euro, a Milano 427 e a Bologna 409 euro. Così il Comune fa cassa con l'Imu, un modo per riuscire a garantire il pagamento degli stipendi dei dipendenti e tirare un sospiro di sollievo almeno fino a fine legislatura
(07 novembre 2012)
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COMMENTO AGL
Non siamo i soli a dirlo. L'effetto dell'Imu è devastante. Travolge non solo i bilanci famigliari ma anche il settore dell'edilizia, con le immaginabili ripercussioni sui comparti ad essa legati. Sono le aziende costruttrici ad essere in difficoltà e coloro che vendono le case .I possibili acquirenti sono: le famiglie che vogliono comprarsi un appartamento, che hanno difficoltà ad ottenere mutui o a sostenerli.E gli investitori (il mattone è il classico bene rifugio). Esso sta tuttavia diventando meno appetibile. Infatti comporta difficoltà con gli inquilini che hanno problemi a pagare l'affitto. E le imposte pesano indipendentemente dalla redditività effettiva del bene. L''Imu è una tassa iniqua ed un grave errore che sta provocando il crollo di tutto il mercato immobiliare del Paese. Ha provocato un calo nella produzione nelle costruzioni del 13% e una diminuzione del 36% nelle compravendite.Allo stato , l'unica soluzione migliorativa immediata che possa avere un senso è una detrazione maggiore per quei proprietari di abitazioni che pongono sul mercato degli affitti i loro immobili.

martedì 30 ottobre 2012

INCENTIVI (SCADENZA 3.12.2012) ITALIA LAVORO PER AVVIO BOTTEGHE MESTIERE E ESPERIENZE GIOVANI ARTIGIANATO

Clicca sul seguente link:
http://urlin.it/36b6f

TOBIN TAX: NOI NON ABBIAMO FIRMATO L'APPELLO E NON LA CONDIVIDIAMO

Ecco alcuni buoni motivi per cui non abbiamo firmato e non siamo d'accordo con la Tobin Tax:
http://notizie.tiscali.it/articoli/interviste/12/10/tobin_tax_barrai_baglioni_verzelli.html?news

Noi, che viaggiamo un pò più terra terra, ci eravamo già insospettiti nel rilevare le insolitamente tempestive ed entusiastiche firme di Camusso, Angeletti e Centrella (tralasciamo i politici, tra i quali, considerato il loro pregresso rapporto con speculatori finanziari, determinate adesioni risultano patetiche, ancor prima che sospette).
Come AGL osserviamo semplicemente che ci sembra una trovata demagogica.Innanzitutto il mercato finanziario non è fatto solo di dannosa speculazione ma anche di compravendita di titoli attraverso i quali grandi aziende cercano il sostegno di una vasta platea di risparmiatori. Sarebbe eventualmente più sensato tassare in più i guadagni che non l'operazione finanziaria in se stessa, anche perchè il rischio concreto è che se in quel mercato l'operazione è tassata (e quindi diventa antieconomica) uno va a farla su un altro mercato.C'è poi un altro rischio: che vi sia una fuga di capitali dall'Italia, con la conseguenza di vedere altri esuberi aggiuntivi, alle migliaia attuali, nel personale delle banche che offrono il servizio di trading.E' abbastanza noto poi che se l'effetto sarà la mancanza di liquidità su quei mercati tassati, i comportamenti speculativi rischieranno di moltiplicarsi, ottenendo esattamente l'effetto contrario a quello voluto, superficialmente, da questi esperti di provenienza sindacale (un pò più competenti nel magna-magna, forse, piuttosto che in materie finanziarie). Un maligno potrebbe addirittura pensare che certe firme autorevoli abbiano ricevuto un imput interessato da alcuni loro potenti amici appartenenti non certo al mondo delle fabbriche (e non sarebbe la prima volta) .E' probabile poi che a un buon introito derivante dalla tassazione si contrappongano costi sociali, derivanti dalla disoccupazione ben maggiori, con un saldo negativo, alla fine, del gettito.E se ci sarà la gran fuga dalla Borsa italiana,dove troveranno i capitali le imprese desiderose di crescere?

venerdì 26 ottobre 2012

RESPONSABILITA' DEL DATORE LAVORO PER LA FORMAZIONE DEL LAVORATORE: SENTENZA CASSAZIONE

nella immagine: una macchina sega ossi)

Con la Sentenza n. 41191 del 22/10/2012, la Corte di Cassazione ha ribadito la responsabilità del datore di lavoro nel fornire un’adeguata formazione, anche in materia di sicurezza, al lavoratore che utilizza un macchinario pericoloso.

Alcuni passaggi della sentenza:


"""""""""Cassazione Penale, 22 ottobre 2012, n. 41191 - Macchina sega ossi e mancanza di formazione specifica e di DPI
(...)
le norme antinfortunistiche sono destinate a garantire la sicurezza delle condizioni di lavoro, anche in considerazione della possibile negligenza con la quale gli stessi lavoratori effettuano le prestazioni; e che la responsabilità del datore di lavoro può essere esclusa solo in presenza di un comportamento del lavoratore del tutto imprevedibile, tale da presentare i caratteri della eccezionalità rispetto al procedimento lavorativo. (...)
valenza esimente da assegnare alla condotta colposa posta in essere dal lavoratore, rispetto al soggetto che versa in posizione di garanzia. Si è, infatti, chiarito che, nel campo della sicurezza del lavoro, gli obblighi di vigilanza che gravano sull'imprenditore risultano funzionali anche rispetto alla possibilità che il lavoratore si dimostri imprudente o negligente verso la propria incolumità; e che può escludersi l'esistenza del rapporto di causalità unicamente nei casi in cui sia provata l'abnormità del comportamento del lavoratore infortunato e sia provato che proprio questa abnormità abbia dato causa all'evento. Nella materia che occupa deve, cioè, considerarsi abnorme il comportamento che, per la sua stranezza e imprevedibilità, si ponga al di fuori di ogni possibilità di controllo da parte delle persone preposte all'applicazione delle misure di prevenzione contro gli infortuni sul lavoro; e la giurisprudenza di legittimità ha più volte affermato che l'eventuale colpa concorrente del lavoratore non può spiegare alcuna efficacia esimente per i soggetti aventi l'obbligo di sicurezza che si siano comunque resi responsabili della violazione di prescrizioni in materia antinfortunistica
(...)
non può affermarsi che abbia queste caratteristiche il comportamento del lavoratore (...)
che abbia compiuto un'operazione rientrante pienamente, oltre che nelle sue attribuzioni, nel segmento di lavoro attribuitogli (...)""""""""".

giovedì 25 ottobre 2012

MEDIAZIONE OBBLIGATORIA, INTERVENTO CORTE COSTITUZIONALE

La Corte Costituzionale ha dichiarato la illegittimità costituzionale del decreto legislativo 28 del 2010, per eccesso di delega legislativa, nella parte in cui ha previsto il carattere obbligatorio della procedura di mediazione, alternativo al processo nelle controversie civili e commerciali al fine di ridurre il carico dei procedimenti nei Tribunali.
**********************************************

COMMENTO ADIR-AGL:
Nonostante le apparenze si tratta, in sostanza, di una buona notizia. Infatti la Consulta ha stoppato la norma solo perchè il governo ha ecceduto i limiti della delega, non attenendosi ai principi e criteri direttivi previsti dalla legge di delegazione. E' un caso molto frequente.E' in un certo senso solo una "critica" al Governo per come ha proceduto ad attuare quanto deliberato dal Parlamento in attuazione della direttiva europea. Nonostante quanto le era stato richiesto, la Corte non ha dichiarato la mediazione obbligatoria illegittima per violazione degli articoli 3(principio di uguaglianza) e 24 (diritto di agire in giudizio) della Costituzione.Una volta letti, dopo il deposito, i motivi della sentenza, Parlamento e Governo avranno modo di adottare regole migliori che riguardino mediatori, relativi organismi e necessaria formazione.E' lasciata intatta dalla Consulta la libertà del cittadino ad usufruire della mediazione perchè economicamente conveniente e per la brevità del procedimento

venerdì 19 ottobre 2012

INCENTIVI AL LAVORO DELLE DONNE E DEI GIOVANI UNDER 30

I datori di lavoro che stabilizzano, entro il 31 marzo 2013, rapporti di lavoro



possono essere ammessi ad un incentivo pari a € 12.000. Incentivi di



importo minore possono essere riconosciuti a chi instaura, entro il 31 marzo

2013, rapporti di lavoro a tempo determinato. L’incentivo riguarda uomini


con meno di 30 anni o donne di qualunque età. L’incentivo è autorizzato



dall’Inps nei limiti delle risorse appositamente stanziate dal decreto del



ministero del lavoro.


Per il testo del decreto interministeriale, la circolare INPS (con in allegato i modelli occorrenti per la domanda vai su:
http://alasu-agl.blogspot.it/2012/10/incentivi-al-lavoro-delle-donne-e-dei.html

RESPONSABILITA' APPALTI: CIRCOLARE INAIL

Argomento: responsabilità solidale sui premi assicurativi in materia di appalti di opere o di servizi .
Leggila qui:
http://normativo.inail.it/bdninternet/2012/ci201254.htm

venerdì 12 ottobre 2012

L'ITALIA HA UNA NUOVA BOMBA CHE DISTRUGGE IL TERZIARIO MA LASCIA INTATTI I POLITICI (FINO ALLE ELEZIONI?)

Chiusi centomila negozi. Consumi fermi dall'estate. Ma la soluzione definitiva escogitata dal Governo Monti è.....L'AUMENTO DELL'IVA!
Lo scoppio provocherà un ulteriore calo dei consumi per 7 miliardi.Ecco i settori che saranno pressochè annientati (e con essi migliaia di posti di lavoro):
Turismo, Automobile, Moda, Ristoranti,Alberghi, Commercio.Dopo l'industria, ora tocca a loro.
Nessun rifugio può resistere: l'unica via di fuga è all'estero.E forse questa è la speranza dei politici: che quando si andrà alle elezioni gli italiani da loro rovinati siano tutti fuori dal Paese e non possano votare. Per favore, svegliateci da questo incubo!

ALCAMS-AGL (lavoratori commercio, servizi, alberghi e mense)

MARCHE: INCENTIVI A CREAZIONE DI NUOVE IMPRESE

Vai al sito di AGL MARCHE:

http://agl-marche.blogspot.it/2012/10/provincia-di-fermo-e-provincia-di.html

lunedì 8 ottobre 2012

SCANDALO COOPERATIVE EDILIZIE LAZIO E VIGILANZA STATALE

dal sito:
http://www.regione.lazio.it/rl_consumatore/?vw=newsDettaglio&id=358

"""""""""""CASA/BUONTEMPO, A MAGISTRATURA DOSSIER SU COOPERATIVE EDILIZIE

04/10/2012 - "In Regione Lazio ho scoperto situazioni scandalose nel settore dell'edilizia sociale, con imprenditori e cooperative che hanno ricevuto risorse economiche, anche nella misura del cento per cento, per costruire abitazioni che poi hanno affittato a prezzi di mercato, facendo leva su convenzioni sbagliate stipulate con i Comuni. I costruttori e le cooperative hanno guadagnato tre, quattro, otto volte di più, mentre i cittadini sono stati massacrati. Nei prossimi giorni fornirò alla magistratura un dettagliato dossier al riguardo". Lo ha detto l'assessore alle Politiche per la casa della Regione Lazio, Teodoro Buontempo, a margine del convegno "Regione Lazio, un patto sociale per la casa". L'incontro, organizzato dal presidente dell'Ater della Provincia di Roma, Massimo Cacciotti, si è svolto questa mattina a Carpineto Romano e ha riunito i vertici delle sette aziende di edilizia residenziale pubblica del Lazio. Presente anche il presidente nazionale di Federcasa, Emidio Ettore Isacchini. Nel corso del suo intervento, Buontempo ha poi sottolineato che "le Ater non avrebbero dovuto pagare l'Imu, una tassa iniqua e assolutamente dannosa per le aziende che si occupano di edilizia pubblica". "Che cosa avrebbero fatto lo Stato e i Comuni, nel caso di una disobbedienza collettiva? - si è chiesto Buontempo - avrebbero sequestrato gli immobili Ater? Forse - ha concluso - per alcune Ater sarebbe stato un bene, perché poi lo Stato avrebbe dovuto provvedere direttamente alla manutenzione degli immobili".""""""""""
ALP-AGL ISPETTORI DI SOCIETA' COOPERATIVE:
La vigilanza sulle società cooperative, anche su quelle di edilizia abitazione, è stata competenza fino al 2001 del Ministero del Lavoro, poi del Ministero dello Sviluppo Economico.Chi legge sa della situazione disastrosa, dal punto di vista della mutualità, in cui si trovano queste imprese.
Se la legge venisse rispettata, ogni anno alla porta di ogni cooperativa edilizia iscritta all'Albo Nazionale Cooperative Edilizie presso il Ministero dello Sviluppo Economico (le sole che possono legittimamente godere di finanziamenti pubblici) dovrebbe bussare un ispettore di cooperative ministeriale il quale avrebbe il compito di verificare, in maniera approfondita, che non trattasi di cooperativa spuria (=fasulla) bensì meritevole di agevolazioni.E in caso negativo di diffidarla e di proporne il commissariamento. E di fare le segnalazioni agli altri Organi di vigilanza. Capillarmente. Prima che sia troppo tardi, prima che le famiglie finiscano sul lastrico.
Questa frequenza annuale non è mai stata rispettata perchè da anni il Ministero del Lavoro (cui appartengono ancora per lo più gli ispettori che al di fuori dell'orario di servizio, su incarico del MISE, svolgono questa attività) non facilita questi funzionari e non concede loro, in caso lo volessero, di transitare nei ruoli del Ministero dello Sviluppo Economico occupandosi solo di cooperative . Addirittura il direttore generale del personale del ministero del lavoro da anni si rifiuta perfino di incontrare i sindacati su questo argomento. Preferisce evidentemente occuparsi di buoni pasto. D'altro canto, la reazione a questo atteggiamento del direttore generale degli enti cooperativi del MISE è blanda e inconsistente.
Ci appelliamo pertanto al Presidente Monti, al Ministro Patroni Griffi, ai Ministri Fornero e Passera affinchè questa situazione sia risolta una volta per tutte, intervenendo su quei dirigenti un pò distratti, mettendo in condizione la vigilanza sulle cooperative esercitata dallo Stato di compiere il suo dovere. Perchè la casa è un argomento su cui anche gli italiani più buoni possono perdere la pazienza: E questa situazione non riguarda solo il Lazio.

martedì 2 ottobre 2012

CONTI CORRENTI BANCARI: E' ORA DI REAGIRE!

Finalmente ci sono buone notizie. Leggete qui:
http://economia.virgilio.it/soldi/conto-corrente-stop-alle-commissioni-selvagge-su-scoperto-e-fido.html
Ma non basta. Ogni cittadino ha diritto, per il passato, di rivalersi contro eventuali comportamenti illegali delle banche. L'AGL è l'unico sindacato che, tramite una specifica convenzione, fornisce ai propri iscritti possessori di partita IVA un servizio in tal senso a costi (indispensabili, in quanto per dimostrare l'illiceità del trattamento subìto occorre una perizia tecnica) molto inferiori a quelli di mercato. Già ne parlammo, proprio all'inizio, qualche mese fa, della vita della nostra Confederazione. Vale la pena di ricordare di cosa si trattava:
http://agl-alleanzageneraledellavoro.blogspot.it/2012/06/convenzione-aglsumisura-consulting-srl.html
Aspettiamo quindi le vostre telefonate o e-mail per un appuntamento, per una preanalisi gratuita e per attivarci immediatamente al vostro servizio.

venerdì 21 settembre 2012

AMIANTO QUESTIONE IRRISOLTA. E NESSUNO SE NE OCCUPA PIU'

LA MAPPA DELL'AMIANTO IN ITALIA



Incredibile a dirsi ma ancora in Italia quella dell'amianto è una questione irrisolta e, per di più, lontana dai riflettori. Il problema è tanto più grave nelle regioni (qui sopra ve ne forniamo la mappa) in cui stata è consistente in passato la presenza di aziende che ne facevano utilizzo. Tale rischio permane alto, in ragione della considerevole presenza e diffusione in quantità pericolose nei luoghi di lavoro e nelle lavorazioni, nelle abitazioni e nelle strutture pubbliche e private. Una realtà rimossa dalle istituzioni, spesso sconosciuta e sottovalutata dagli stessi cittadini non informati adeguatamente .La legge 257/92 , oltre a vietare l'uso dell'amianto e ad imporne lo smaltimento, delegava alle Regioni la definizione dei piani di bonifica e la loro realizzazione. In maniera scandalosa le previsioni di tutela previdenziale della legge sono state artatamente depotenziate ,privando i lavoratori esposti del beneficio dell'uscita anticipata dal mondo del lavoro. E' urgentissimo riprendere sul territorio l'opera di rimozione e smaltimento dell'amianto, vigilando in modo diffuso per verificare che ciò avvenga una volta per tutte. Occorre sensibilizzare, informare e prevenire il rischio amianto, verificare l'applicazione delle leggi con il monitoraggio della situazione attuale e soprattutto riproporre l'effettiva tutela dal punto di vista sanitario di coloro che in passato sono stati inconsapevolmente soggetti alle conseguenze devastanti dell'esposizione professionale, della manipolazione, dell'uso e dell'inalazione dell'amianto e di quanti lo sono tuttora.

mercoledì 19 settembre 2012

SANATORIA IMMIGRATI: SUBITO PROVVEDIMENTO PER RATEIZZARE COSTI E PER ELENCO ANALITICO DOCUMENTI PROBATORI

Ormai è ufficiale: la sanatoria, riguardo alle aziende, si sta rivelando un flop. Conseguenze: persistenza lavoro nero e sfruttamento, imprevisto mancato introito da parte dello Stato di imposte e contributi.
Occorre che da subito il governo adotti due provvedimenti:
- possibilità per i datori di lavoro di rateizzare, con importi realmente accessibili,  le migliaia di euro occorrenti per sanare le posizioni contributive e fiscali relative agli ultimi 6 mesi
- elenco analitico e tassativo dei documenti ammessi per provare da parte dello straniero la presenza in Italia durante il periodo di clandestinità. Le aziende infatti non sono disponibili a spendere soldi col rischio che la domanda sia bocciata.
Confidiamo nella sensibilità e tempestività del governo.

martedì 18 settembre 2012

CARTELLE ESATTORIALI : SONO "INESISTENTI" LE NOTIFICHE EFFETTUATE DIRETTAMENTE DA EQUITALIA A MEZZO POSTA

Le cartelle di pagamento notificate da Equitalia a mezzo posta senza l’intervento di un intermediario abilitato risultano essere illegittime; difatti la notifica cosi’ effettuata non risulta nulla, ma bensi’ inesistente, determinando come conseguenza l’inesistenza della cartella esattoriale.
Tale principio è stato recentemente ribadito dalla Commissione tributaria provinciale di Campobasso con la sentenza n. 133/2012 e dal giudice di pace di Genova sentenza n. 4486/12 , le quali seguono le sentenze della CTP Lombardia n. 61/22/10, CTP Lecce n. 909/5/09 e del Tribunale di Rossano 8/1/2008.
Sono pertanto illegittime le notifiche eseguite a mezzo del servizio postale direttamente e non tramite agente abilitato.

venerdì 14 settembre 2012

REGIONE PUGLIA: AGEVOLAZIONI ALLE PICCOLE IMPRESE

Clicca su: http://agl-puglia.blogspot.it/2012/09/regione-puglia-agevolazioni-alle.html

REGOLARIZZAZIONE EXTRACOMUNITARI : I COSTI PER IL DATORE DI LAVORO, L'ULTIMA CIRCOLARE DEL MIN.INTERNO, LE ISTRUZIONI PER COMPILARE LE DOMANDE

Clicca su: http://agl-alleanzageneraledellavoro.blogspot.it/2012/09/regolarizzazione-extracomunitari-i.html

VOGLIAMO IL CONTANTE LIBERO E SENZA LIMITI, COME IN GERMANIA E IN OLANDA

Già da qualche settimana volevamo parlarne e l'articolo di due giorni fa del Prof. Luigi Marco Bassani
(leggi qui: http://www.difesa.it/Sala_Stampa/rassegna_stampa_online/Pagine/PdfNavigator.aspx?d=10-09-2012&pdfIndex=72) ce ne dà occasione.

Vorremmo, da parte nostra, aggiungere che sarebbe ora di eliminare, per i lavoratori dipendenti e i pensionati, trattenute dalle buste paga, la figura del sostituto d'imposta e l'obbligo di aprire un conto corrente.
Il motivo è semplice: la pari dignità di ogni cittadino. Non è possibile che per il lavoratore dipendente sussista una presunzione di evasione fiscale e contributiva rispetto a un lavoratore di altro tipo.
Rischio che "salti" il sistema? E' già saltato, per tutti. Quel che è rimasto, per il momento, è una sorta di "ganasce" che uno Stato incapace di colpire i veri evasori, permeabile alla corruzione e governato da una casta di parassiti, ha agganciato a una serie di figure "sfortunate", tra cui , appunto, dipendenti, pensionati e vittime del sistema fiscale e bancario. Perchè tutti gli altri sindacati sono per la sostanziale abolizione del contante (proponendo soglie irrisorie, come i 50,100, 200 o 500 euro),pur sapendo che la limitazione toccherà fondamentalmente i più umili (altrimenti perchè soglie così basse)? Perchè, se analizzate bene, vi accorgerete che gli stessi vivono di una parte dei nostri stipendi e pensioni che arrivano loro sottoforma di contributi per Caf, Patronati, CCNL, Formazione Continua, Enti Bilaterali, di trattenute sindacali, di 5 per mille, di contributi per l'editoria, di stipendi per distacchi sindacali che, nello Stato vengono pagati non dai Sindacati ma dalla Amministrazione. E poichè con licenziamenti e inflazione determinate voci di reddito vanno scomparendo o riducendosi all'osso, da parte nostra non è più possibile, per loro, che noi si sgarri. Vorranno pure l'osso.Dobbiamo spiegarvi perchè chi lavora per la Rai (tra cui chi ha di recente proposto la totale abolizione del contante, Milena Gabanelli che, comunque, continuiamo a considerare una grande giornalista) ha interesse a che non si evada il canone (di cui, con l'occasione, proponiamo l'abolizione)e a che comunque lo Stato, anche accanendosi in maniera ineguale sulla categoria da cui è più facile ricavare entrate, non diminuisca di un euro le stesse?
Quindi, caro Monti, se Lei vuole che tutti concorrano a superare la crisi, faccia in modo che non esistano "figli di un dio minore" costretti a pagare al pari o (più spesso) di più dei più fortunati.Ci dia un pò di fiducia e respiro.Non è certo assegnandoci un mastino per controllarci che noi potremmo ricambiarLa con l'affidamento di cui ha bisogno.